1974 copertina dell'album di John Lennon "Walls and Bridges". Fotografo Bob Gruen.
2011 "Elle" Italia. Editoriale "Eye on you". Fotografo Alexei Hay. Modella Hana Soukupova.
2015 campagna occhiali da sole Versace di Mert Alas & Marcus Piggott.
Il sito Part Nouveau e lo splendido lavoro della blogger Lilah Ramzi mettono in luce l'eredità artistica di fotografi e pubblicitari contemporanei. Il loro lavoro suscita ammirazione, stupore e gratitudine per la vasta catalogazione di esempi tratti dalla moda e dalla pubblicità.
A quali fonti del passato artistico si ispirano gli autori contemporanei? E perché? In quale modo operano? Mert Alas & Marcus Piggott avevano in mente la copertina dell'album di John Lennon del 1974? Un caso?
Alas & Piggott non citano in modo prevedibile o immediatamente riconoscibile. La scelta di questo scatto tra i tanti dello shooting privilegia i contenuti narrativi. Una donna che sceglie, che gioca, che si diverte a cambiare la sua immagine e il modo in cui può vedere il mondo attraverso le lenti scure.
I pubblicitari si dimostrano refrattari ad un uso estetizzante fine a se stesso o sfoggio culturale gratuito. L'eredità fotografica di Gruen in Alas & Piggott è un processo dinamico di trasmissione che prevede l'alterazione, la reinterpretazione, l'invenzione, che può arrivare, anche se non in questo caso specifico, al tradimento dei contenuti e delle forme. Allo schema di relazione originale/copia, va sostituita la dinamica archetipo/esemplare. L'originale fa capolino dietro a nuove forme.
1969 Fotografo Henri Cartier Bresson. Saint Germain des Prés. Brasserie Lipp.
Maggio 2009 "Vogue" Francia. Editoriale: "A toutes jambes". fotografo: Terry Richardson.
Un insospettabile Terry Richardson che guarda al grande maestro Bresson. La cultura fotografica si sedimenta in Richardson e rinasce provocatoria e libera come il suo spirito: l'anziana donna non più sbircia timorosa da dietro il quotidiano ma guarda compiaciuta lo spettacolo della bellezza e giovinezza, ostentata nella posa delle gambe della modella. Il corpo femminile si configura come pretesto figurativo della composizione. Richardson ricorre alla citazione e la porta alle conseguenze estreme di una ripresa letterale del modello di riferimento con significative variazioni di tecnica e inquadratura.
1924 Gloria Swanson fotografata da Edward Steichen.
2012 Givenchy.
Monica Centanni in "L'originale assente. Introduzione allo studio della tradizione classica", ripercorre e approfondisce il concetto di tradizione classica che, alla luce della definizione aristotelica, implica l'idea di movimento. In questo caso "classico" in campo fotografico, è il ritratto della Swanson ad opera di Steichen. Specificamente la tradizione classica così come si configura a partire dal concetto aristotelico di epidoti è un moto: è il movimento di variazione del patrimonio ereditario che comporta processi di trasformazione. La traditio , il movimento di consegna da una generazione all'altra di un patrimonio culturale, implica una consapevole o inconsapevole dose di rischio: la deriva del tradimento.
1939 Horst P. Horst. Vogue, novembre. Bettina Bolegard, Helen Bennett, Muriel Maxwell.
2010 Fotografo Norman Jean Roy. Dakota Fanning, Ashley Greene, Bryce Dallas Howard. Vanity Fair.
1937 Horst P. Horst.
2015 Kendall Jenner fotografata da Karl Lagerfeld.
1985 fotografo Helmut Newton ritratto di Elizabeth Taylor.
2014 fotografo Partick Demarchelier ritrae Jennifer Lawrence per "Vanity Fair".
Le immagini del passato a cui gli autori contemporanei si riferiscono, assurgono allo status di mito classico ossia un sapere condiviso da una comunità culturale, "la storia che tutti conoscono", su cui gli artisti di oggi giocano per citazione, rielaborazione, variazioni. Le icone di riferimento, a loro volta, si rifanno all'arte classica e al loro catalogo di figure e posture che esprimono moti intensi dell'anima. Come ben esprime Monica Centanni, " una data postura, spesso interi schemi iconografici, vengono identificati già nell'antichità con precisi stati emozionali, promossi a modello competitivo che entrano in un repertorio di convenzioni comunicative ed espressive fino a diventare figura tipologica reiterata ai diversi livelli della produzione artistica".
1863 Manet, dipinto intitolato "Déjeuner sur l'herbe".
2013 Inez von Lamsweerde e Vinoodt Matadin per Dior Autunno 2013 video.
Come prosegue la Centanni, alcune formule gestuali e iconografiche riemergono dopo secoli di latenza, per citazione erudita o per deduzione diretta da concreti modelli. Per malinteso, errore , cattiva interpretazione o per un cambio di codice culturale il significato può mutare fino all'inversione di senso. L'esito del confronto atonale che l'artista intrattiene con la tradizione è un'opera comunque autentica. La latitanza dell'originale, la relazione con il modello più o meno consapevole garantisce paradossalmente a ogni esemplare una certificazione autonoma di autenticità. La fotografia di moda si nutre della mimesis appartenente a tutta la tradizione artistica occidentale che si palesa come imitazione-trasformazione-risemntizzazione di modelli. "Le idee di originale, modello, riproducibilità è conseguente alla tendenza, comune in tutte le epoche, a volgere uno sguardo retrospettivo al passato storico per reinventare ciò che è percepito come qualitativamente superiore però perduto e per questo da emulare". L'idea di modello è precocissima: arte greca compresa tra il V e il IV secolo a.C., il periodo che va da Fidia a Lisippo e viene innalzata a "classica". La fascinazione per il gusto classico, soprattutto in età ellenistica e greco romana fino a tutta l'epoca imperiale, avvia la pratica delle copie cui segue una vera e propria industria del prodotto artistico favorita dalla diffusione di modelli, schemi grafici, cartoni, calchi in gesso. L'arte romana, a partire dal I secolo a.C., trae i suoi modelli da quella greca. Il modello da emulare è un'idea sincretica di classico che risulta dalla fusione di diversi stili. In questo gioco di riprese e citazioni manca un atteggiamento negativo nei confronti della copia.
1851 dipinto di John Everett Millais. "Ophelia".
2011 fotografo Steven meisel per Vogue ritrae l'attrice Saorise Ronan.
1897 John Collier. Lady Godiva.
2000 fotografo Walter Chin per Vanity Fair. Modella Gisele Bundchen.
L'esempio del passato, per fotografi e pubblicitari, funge da stimolo per la creazione ed è elemento di controllo sull'esecuzione formale fornendo un repertorio di temi figurativi che vengono adattati alle esigenze e ai gusti del committente e del luogo. La tendenza a rivolgersi indietro per cercare paradigmi e ispirazioni tematiche e formali esiste indipendentemente dalla disponibilità delle opere del passato: lo sguardo retrospettivo si configura come un carattere peculiare dell' homo occidentalis
un' attitudine culturale, una disposizione della memoria che tende a rivolgersi ai modelli del passato per rinvenire forme ideali e archetipiche da emulare.
1790 dipinto di Goya.
1962 fotografo John Rawlings per Vogue.
1905 fotografia di Man Ray. modella Alice Ernestine Prin.
1999 fotografo Jean-Baptiste Mondino per il profumo di J.P.Gaultier.
Metodologicamente rimane la necessità di analizzare quali siano i meccanismi che regolano il confronto fra modello e copia. Queste dinamiche non si inscrivono nella storia secondo un percorso lineare che prevede una progressiva evoluzione lungo una linea cronologica ma procedono per cortocircuiti. Il passato può tornare per tracce mestiche dell'esperienza emotiva che sopravvivono come patrimonio ereditario della memoria. Il materiale antico o del recente passato torna senza mai essere identico a se stesso ma modificato nei differenti contesti culturali in cui rinasce ma sempre distinguibile. La compresenza nella tradizione classica occidentale di una visione ciclica accanto a quella storica e lineare produce una percezione spiraliforme del tempo che garantisce da un lato il collegamento di ogni epoca alle precedenti, dall'altro l'originalità propria di ogni tempo.
1640 dipinto di Georges de la Tour.
2011 collezione autunno inverno di Christian Laboutin. Fotografo Peter Lippmann.
1899 dipinto di John Singer Sargent.
1950 fotografia di Cecil Beaton.
Pratica e tipologia delle deduzioni sono ben analizzate in un importante saggio di Giovanni Agosti e Vincenzo Farinella del 1984. Gli autori propongono alcune norme fondamentali che permettono allo storico delle immagini di distinguere le derivazioni filologicamente corrette e comprovabili da quelle solo probabili e da quelle non dimostrabili in modo da giungere a una considerazione storica rigorosa e basata su dati certi e fondati. I criteri sono:
la necessità della figura antica o del passato di riferimento
la possibilità della conoscenza del modello
la sovrapponibili delle immagini.
1948 fotografo Irving Penn. Modella Jean patchett. Lima (Perù).
2009 fotografo Steven Meisel per Vogue. Modella Natalia Vodianova.
2014 fotografo Mario Testino per Vogue. modella Sasha Pivovarova e il cantante inglese James Blake
1983 fotografo Helmut Newton ispirato al balletto di Pina Bausch "Keuschheitslegende".
2013 fotografo Mario Testino per Vogue China. Modella Liu Wen in versione contemporanea di donna dominatrice.
Questi ultimi tre esempi mostrano un esempio di "deduzione di forma" in cui l'immagine di riferimento sopravvive nella forma ma il significato originario si perde. La forma è sentita come funzionale, adatta a rappresentare un determinato tipo di situazione o pathos e pertanto riutilizzata in un nuovo contenuto. Il lavoro dei fotografi contemporanei può essere, in alcuni casi, assimilato a una macchina mnemonica complessa che secondo una temporalità eterogenea riattiva motivi arcaici. Gli artisti contemporanei ci propongono un'enciclopedia di archetipi costantemente rinnovati trasformando le opere d'arte del passato in un ready made regalandoci un'arte lenta, meditativa, allusiva.
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Valentino Primavera Estate 2015 |
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Picnic at Hanging Rock di Peter Weir, 1975 |
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Prada campagna pubblicitaria Primavera Estate 2015 |
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Leonardo da Vinci. "Dama con l'ermellino". |
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Bronzino. "Eleonora di Toledo". |
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Bronzino. "Maria de' Medici". |
Operazione culturale complessa e stratificata quella che compie Prada per la campagna Primavera Estate 2015. La semplicità della fotografia è solo apparente. L'immagine si rifà alla ritrattistica pittorica del Rinascimento italiano. Il punctum è la mano e la sua posizione. Da questo centro di interesse si estende l'elaborazione dell'intera immagine, stratificata e ipnotica.